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Gruppo Missionario "MissionInPo"

Gruppo Missionario

Si chiama «MissionInPO» il Gruppo missionario della Bassa reggiana per promuovere la discussione e la partecipazione a iniziative legate alla missione.

Uno sguardo sul mondo…

“Un popolo che è riuscito a toccarmi il cuore e ad invaderlo di bene!”

E’ ormai un anno che continua l’iniziativa della messa missionaria, promossa da Missioninpo (coordinamento missionario vicariale della bassa reggiana) nelle varie parrocchie del nostro vicariato. Abbiamo deciso di proporre alle nostre comunità un momento di comunione profonda con le nostre chiese sorelle ed in particolare con i sacerdoti, suore, laici impegnati in terre lontane. Questa è inoltre l’occasione per avere notizie dei volontari partiti e per ascoltare la preziosa testimonianza di chi è appena rientrato. A gennaio, nella parrocchia di Luzzara, abbiamo sentito la testimonianza di Giulia Avanzi di Gualtieri, partita per il Madagascar il 3 novembre del 2009 e rientrata poco prima di Natale.

Giulia, prima di partire per 2 anni, ha partecipato ad un campo estivo in Madagascar, dove ha potuto conoscere il mondo che poi, quando ancora lei non lo sapeva, 2 anni dopo l’avrebbe accolta di nuovo. Ecco le sue parole dopo il suo ritorno dalla prima esperienza:

“La scorsa estate ho avuto la possibilità di scendere in Madagascar per un periodo di conoscenza ed entrare in contatto con diverse realtà davvero precarie e toccanti…

Un popolo sicuramente povero e arretrato ma che è riuscito con la sua semplicità e i suoi valori, la sua gioia e forza nell’affrontare la vita nonostante le grandissime difficoltà, a toccarmi il cuore e ad invaderlo di bene!!!”

Giulia dopo questa esperienza è rimasta profondamente toccata, come ci ha raccontato:”E’ stato un desiderio forte, difficile da spiegare, un’immensa gioia che mi ha spinta a ripartire.”

Spesso è stata messa un po’ in crisi da frasi del tipo: “Perché partire, c’è tanto da fare anche qui? Chi te lo fa fare, lasciare tutto, lavoro, famiglia, amici…

La risposta Giulia non la sapeva e forse non se lo spiega neanche ora, ma il desiderio di partire, quell’immenso amore che le aveva riempito il cuore ha prevalso sulle paure e sulle critiche, ed è partita. A Manakara, nella costa sud-est dell’isola si è occupata principalmente di 2 progetti, portati avanti da RTM (Reggio terzo mondo), uno riguarda l’attività di prevenzione e presa in carico di malattie croniche ed invalidanti (filariosi linfatica, lebbra, malaria, tubercolosi e parassitosi intestinali), per far fronte alle troppo carenze statali, e l’altra riguarda il PAM (Programma Alimentare Mondiale) per l’acquisto e la distribuzione di aiuti alimentari in 55 centri socio-sanitari e nelle mense scolastiche. A riguardo Giulia sottolinea: ”i bambini ammalati che muoiono in Madagascar sono davvero troppi…ma penso che ogni piccolo gesto sia come una goccia nell’oceano… d’altronde l’oceano è fatto di gocce!!! E penso che sarete d’accordo con me che è troppo bello regalare del bene a qualcuno…ci fa bene anche a noi!” Nel tempo libero Giulia ha visitato la struttura che ospita i malati mentali, edificio molto fatiscente dove i malati vengono spesso legati e messi in celle di isolamento. Poi ha avuto l’occasione di incontrare la comunità del carcere, comunità di persone desiderose di essere perdonate, amate, accettate. Giulia si è sentita molto vicina a loro, perchè anche lei in quanto bianca, in un primo momento non era stata accettata. Ha vissuto la condizione dello straniero, del diverso e questo l’ha fatta molto riflettere anche sulla condizione di tanti stranieri qui in Italia. Infine ha avuto modo anche di passare diverso tempo con i giovani, con cui ha condiviso tante esperienze e di cui ha apprezzato tanto l’entusiasmo, la voglia di spendersi senza riserve.

Alla fine ci ha lasciato con queste considerazioni su che cosa ha voluto dire per lei vivere la missione:

“La missione per me ha significato capire che il vero senso della vita lo si trova al di fuori del proprio io. Infatti è proprio nella capacità di uscire dal proprio io, dai propri torna conti personali, per andare incontro al bene comune, che sta la nostra contentezza!!!

Ho scoperto la bellezza del significato della condivisione. Ho avuto la fortuna di condividere l’esperienza della missione con la mia famiglia e i miei amici, che mi hanno sostenuto nei momenti di difficoltà e hanno gioito con me nei momenti belli.”

Auguriamo a Giulia buon cammino e un buon reinserimento nella sua comunità.

Per avere notizie riguardanti le nostre missioni diocesane visita il nuovo sito del

CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO: www.cmdre.it